Motel Lucie
presenta:
Residenziale
Dal 27 gennaio al 4 febbraio
Inaugurazione 27 gennaio, ore 19
Andrea De Stefani – Davide Savorani – Michele Bazzana – Michele Gabriele
Ho una casa abbastanza grande per accogliere altre quattro persone.
Sembrava d’aver fronzoli di spazio inutilizzato.
Volevo trovare altre vie di conoscenza. Può suonare come un esperimento da laboratorio o un altro modo di pensare alla proprietà di un luogo, mi fido delle persone a cui tengo e che mi dan fiducia. Ho chiesto a Francesca di Nardo, Francesca Marianna Consonni, Alice Tomaselli e Motel Lucie di contattar per me un artista, disponibile per 6 giorni, dalla cena dell’8 gennaio al mattino del 13 gennaio. Nessuna caratteristica precisa richiesta oltre all’entusiasmo di partecipare ad una Residenza indipendente e casalinga. Ogni artista ha scoperto gli altri ospiti al suo arrivo ed ognuno aveva una giornata a disposizione per proporre una modalità che permettesse di condividere conoscenze e che innescasse scambi e riflessi reciproci sulle proprie ricerche e sulle proprie aree d'interesse. Ogni residente doveva organizzare un'attività che introducesse ai propri immaginari, stimolando la conoscenza di quelli degli altri ospiti fra loro.
Le cose poi prendono altre direzioni, le influenze arriveranno col tempo, gli incroci si vedranno da lontano, gli immaginari emigrano sfumando lentamente, s’improvvisano passeggiate notturne, quando si vede la nebbia muoversi.
Derek Maria Francesco Di Fabio
Il lavoro di Michele Gabriele è visibile nella casa dove s’è svolta la residenza, in via Carnevali 26, Milano.
Per vederlo chiamare +39 333 98 037 99
Motel Lucie – via Conte Rosso 18, Milano
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Questa residenza nasce ed e' stata realizzata nell'ambito del Laboratorio
ARTHUB (www.arthub.it) organizzato dall'associazione FreeUndo con
Francesca di Nardo e dalla GAM di Gallarate con Francesca Marianna
Consonni, Lorena Giuranna ed Alessandro Castiglioni.
Il Laboratorio ha preso forma dal progetto Twister
(www.twisterartecontemporanea.
e' svolto attraverso la conduzione di riflessioni partecipate, lezioni,
inchieste, videoriprese sulla realta' lombarda contemporanea per poi
invitare i giovani artisti a sviluppare le tematiche di Twister con il
proprio contributo, attraverso la discussione delle criticita' proposte
dalla mostra e la produzione di lavori autonomi.
Penso che i luoghi non abbiano destinazioni ma che siano di chi li abita.
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Ho conosciuto Davide a Parigi nell'autunno del 2007. All'inizio mi ha intimidita la sua altezza. Poi un giorno dopo cena, mi ha detto 'hey bambola, usciamo'. Siamo andati a bere una birra in piccolo locale in Rue Saint Martin, poco lontano dal Centre Pompidou. C'erano piccole luci colorate. Abbiamo parlato della sua ricerca, dei suoi (bellissimi) disegni, delle sue performance. Sono andata a Bologna a trovarlo a casa, mi ha fatto vedere appunti, tracce, segni sparsi su fogli volanti, tantissimi disegni, molti b-sides e abbiamo continuato a parlarci. Abbiamo discusso d'arte e poi di noi.
Davide è una persona che posa il suo sguardo sul mondo in modo inaspettato, che sa occupare lo spazio modificandolo, che sa evocare presenze.
Siamo amici.
( Francesca Di Nardo )
Per Michele
26 gennaio 2010, Milano
La solitudine è come un’amica carissima che ti viene a trovare quando
ti serve ripensare. Mangia dentro l’uomo che intanto cresce
all’esterno. Mantiene l’equilibrio dell’essere. Consuma l’interno
mentre cresce l’involucro.
La solitudine si può trovare nei propri sogni, la mente è un animale
volante imprigionato nel cranio ed è così dolce il dolore di vedere
l’animale volare via dalla finestra aperta accanto al tuo letto, così
dolce che il suo valore vale la vita vissuta con artisticità. E questa
vita vuole essere raccontata come si deve così che non sia più
importante il reale o l’immaginario ma che queste sovrapposizioni
permettano una visione totale di tutti i sensi: dal dolore all’amore.
Che i due opposti convivano e si scambino i ruoli così che possano
addattarsi agli eventi, passare inosservati o scegliere di mostrarsi
in una lotta ardente e fantastica.
Il dolore e l’amore si possiedono intensamente, violentemente,
delicatamente bruciando.
( Alice Mandelli )
Il motivo esatto per cui Michele Bazzana è stato invitato a questa residenza, fingendo di non poter citare che è naturalmente bello e gentile, è il suo interesse così intenso ed esplicito verso i processi, tutti, quelli umani, quelli naturali, quelli artificiali, quelli adoperati dal tempo, i quali, mentre accadono, rilasciano senso. Questo senso liberato, non funzionale, non produttivo, invischiato col sentimento, impigliato nel tempo da cui è fuggito, è ciò che costruisce il nostro immaginario che, sebbene invisibile, risulta essere una materia ultrapreziosa e delicatissima da maneggiare: è infatti ciò che più di tutto abbiamo il diritto di contaminare e contestare e il dovere di difendere e richiamare. Appeso all’immaginario, il lavoro di Michele è sempre dotato di una spericolatezza serena, di un eroismo non aggressivo, in bilico, un rombo secco e cento sussurri; così nelle forme più complesse appare sempre lampante e in quelle più semplici bombarda con microcariche emozionali l’immagine del tempo che pensavi di aver tenuto solo per te. Per questo sua pericolosa sincerità, per la sua attenzione a fenomeni e accadimenti che egli stesso agisce o mette in moto, per la sua capacità di richiamare ciò che è stato e che è con lo sguardo fisso su ciò che sarà, per essere abile e sensibile ai dispositivi, è l’ordigno ideale da infilare in una residenza di artisti e in ogni mostra che meriti di esplodere.
( Francesca Marianna Consonni )
Quando mi è stato chiesto di suggerire un nome per la residenza di Motel Lucie Fontaine ho subito pensato a Andrea De Stefani.
Ho scoperto il suo lavoro per la prima volta alla mostra Studio Visit alla galleria civica di Monfalcone.
Nel cortile della galleria aveva attrezzato vasche in cui bolliva lenta della paraffina. Ci immergeva panni candidi, estraendoli
li trasformava in sculture opalescenti che poi installava sottosopra.
Quella sera, durante la cena, gli presi di nascosto l'agenda dalla borsa. Tornata in albergo, passai parte della notte a scrivere una favola su quelle pagine. Una storiella che parlava del matrimonio fra due patate, un racconto surreale dove un principe invaso dal dolore creava sculture di paraffina, e una principessa si trasformava nel dipinto di se stessa. Restituii l'indomani la Moleskine al legittimo proprietario ed iniziò da quel giorno un rapporto di conoscenza e stima reciproca.
Andrea innesca meccanismi, processi, procedimenti. Non posso fare a meno che si produca in me un eco al suo passaggio, ogni qualvolta ci troviamo coinvolti in un progetto comune. Motivo principale per cui ho subito pensato che sarebbe stato importante per la residenza Motel averlo fra i suoi ospiti.
Ora che mi è chiesto un testo, non posso far altro che ridare dimostrazione di quanto appena scritto, cercando di dare giustizia alla ricerca di Andrea riproponendo io stessa un elaborato che altro non è che la storia scritta quella notte ma in una seconda versione.
Andrea mi ha gentilmente inviato le scansioni della vecchia Moleskine, ne ho riadattato il testo di modo che si possa leggere sia verticalmente, seguendo le colonne, sia orizzontalmente ignorandone la divisione. Questo testo verrà poi stampato come contributo ad Andrea su alcuni di questi poster. Ennesimo esempio di una reazione a catena che il lavoro di De Stefani è in grado di innescare.
( Alice Tomaselli)
Andrea De Stefani * Ancora un altro esempio della porosità di certi confini
Davide Savorani * A gabinet
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